sabato 13 aprile 2013

RIASSUNTO IL LIBERTY ITALIANO

Il Liberty è stato un movimento artistico che, tra la fine dell'800 e l'inizio del 900, ha interessato soprattutto l’architettura, l'arte figurativa e le arti applicate (artigianato, lavorazione del vetro, del legno, della ceramica).
Il Winter Garden a Onze-Lieve-Vrouw-Waver  - Belgio
Ebbe nomi diversi a seconda della nazione in cui si sviluppò: in Francia si chiamò Art Noveau, in Austria Secessione, in Spagna Modernismo Catalano, mentre in Italia prese inizialmente il nome di Floreale per poi assumere quello di Liberty, con cui è ancora oggi conosciuto. 
Come molti altri movimenti artistici nacque da un'idea di rottura col passato e si ispirò all'ideologia inglese delle Arts and Crafts, che aveva posto l'accento sulla libera creazione dell'artigiano come unica alternativa alla meccanizzazione e alla produzione in serie di oggetti di dubbio valore estetico.
L'obiettivo del Liberty era infatti quello di provare ad abbellire e migliorare, attraverso la decorazione, gli oggetti che venivano prodotti in serie dalle industrie. Fu anche per questo che gli artisti cercarono ispirazione nell'eleganza della natura: motivi floreali, venature delicate, linee curve e morbide, viticci e modanature divennero i tratti distintivi di questo stile che, in Italia, si diffuse durante l'Esposizione di Torino del 1902 e che venne largamente adottato fino all'inizio della Prima Guerra Mondiale.
Scalone interno di Palazzo Castiglioni a Milano
Lo stile Liberty in Italia interessò soprattutto l'architettura e le decorazioni degli interni. I centri di diffusione più importanti  furono Torino, Palermo, Firenze, Lucca, Viareggio,  Milano, Roma, mentre fra i promotori ricordiamo alcuni scultori come Bistolfi e architetti come Basile e Raimondo D'Aronco
Il primo edificio propriamente liberty, e sicuramente uno dei maggiori esempi di liberty italiano, è Palazzo Castiglioni, progettato da Giuseppe Sommaruga, a Milano, nel 1901. E' Torino, però, la città dove maggiormente trovò espressione questo stile, tanto da farle prendere il nome di "capitale italiana del Liberty" e dove Pietro Fenoglio fu architetto attivissimo: sua la progettazione di un centinaio di edifici fra cui La Fleur (Casa Fenoglio), casa Maciotta, villa Scott e molte altre.
Villa Scott a Torino

Villa La Santarella  -  Napoli
A Napoli, lo stile Liberty interessò soprattutto quei nuovi quartieri che si svilupparono verso le colline del Vomero e di Posillipo, dove sorsero un gran numero di ville e palazzetti che rappresentano oggi un importante patrimonio architettonico. Le caratteristiche del Liberty napoletano sono un largo impiego di ferro battuto e vetro, l'inserimento di torri e pilastri, l'utilizzo diffuso di stucchi e motivi floreali a carattere decorativo e le forme curve del cemento.

A Palermo invece, il massimo esponenete del Liberty fu l'architetto Ernesto Basile le cui opere decorano ancora oggi la città. Tra i suoi progetti più noti ricordiamo il Villino Florio, Villa Igiea, che oggi ospita un hotel, il chiosco Ribaudo,
Chiosco Ribaudo - Palermo
il Villino Ida, realizzato da Basile per la propria famiglia, il Villino Favaloro e infine il Teatro Massimo, al cui interno si trovano splendidi stucchi di Ettore De Maria Bergler (che lavorò anche alla sala di pranzo di Villa Igiea). L'Art Nouveau giunse a Palermo in un momento di massimo splendore anche in campo economico: le migliori famiglie palermitane volevano dimostrare la propria prosperità anche attraverso la costruzione di ville e villini. In particolare, a inizio del Novecento si iniziò a costruire l'area di Mondello, il buen retiro palermitano sul mare.

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